IL D. S. GERARDO VESPUCCI CON VITTORIO CIRMINIELLO
Più conosco il prof. Gerardo Vespucci, D. S. dell'IIS "A. M. Maffucci" di Calitri, e più ho modo di apprezzarne le grandissime doti di sensibilità e di umanità. E non si è smentito neppure in questa occasione, visto che ha voluto regalare a Vittorio Cirminiello, alla veneranda età di ottanta anni, la possibilità di mostrare agli alunni le sue "sculture". È da dire che Vittorio è un personaggio veramente notevole e che la prima sua qualità, quella che emerge d'un subito, è la prorompente simpatia che promana dalla sua persona, accompagnata da una vitalità che dovrebbe far riflettere quanti, ben più giovani, rispetto a lui sembrano lentissimi bradipi. Nella sua esistenza ha dovuto esercitare i classici "mille mestieri" per sopravvivere, generato dalla cultura contadina, e contadino egli stesso, e pertanto non ha avuto la possibilità di affinarsi, artisticamente parlando, a scuola. Ma non di meno egli mostra con grande orgoglio le sue figure impastate nella creta e le sue raffigurazioni, dalle quali non si separerebbe mai, come mi ha raccontato un suo parente, tutte germogliate sulla pianta di una immediatezza istintiva, che sgorga dal suo sentire come acqua pura, non inquinata da sedimenti concettuali. E i suoi soggetti sono quelli del suo mondo: animali da soma, bestiame, carretti trainati da cavalli o asini, con l'immancabile cane la seguito. In tale ottica egli è memoria vivente di una società scomparsa e per certi aspetti molto migliore della nostra, resa glaciale da egoismi che indossano la maschera del pragmatismo e poco attenta all'alterità.
LUPUS IN FABULA ha riconosciuto in lui un amico dei LUPI e, al contempo, non può che elogiare l'apertura dell'Istituzione scolastica de quo, che non procede ad excludendum, ma si apre al mondo circostante interagendo con esso.
Credo che per Vittorio Cirminiello, il "Ligabue" di Calitri, la giornata di ieri abbia rappresentato uno dei momenti memorabili della sua lunga esistenza, che ci auguriamo si protragga oltremodo, soprattutto perché le nostre società hanno un gran bisogno di simpatia e di calore umano.
VITTORIO ATTORNIATO DA STUDENTI