Un dovere morale è stato assolto ieri dalla Comunità di Lacedonia. Presso il campo sportivo è stato reso meritatissimo onore alla memoria di tre persone che hanno offerto tantissimo al calcio locale, inteso non soltanto nella sua accezione di sport, ma anche e soprattutto in quella di promozione di valori, parte dei quali ormai desueti, che soli possono porre un argine alla degenerazione dei costumi che va investendo il mondo intero. Rosetta Di Geronimo e Gianni Caggiano hanno insegnato tanto ad intere generazioni di bambini e di adolescenti. Domenico Di Ninno, detto Mingucciello, invece, parlava con il suo esempio di vita.
A ricevere le targhe alla memoria Pinuccio Patanella, marito di Rosetta, dalle mani del sindaco, che ha pronunciato intense parole di ricordo dei tre amici scomparsi. Il Consigliere delegato allo sport ed attuale Mister della U.S. Lacedonia, Antonio Vece, ha consegnato la targa a Concetta Zichella, moglie di Gianni, mentre Michele Rizzi, Presidente della US Lacedonia, l’ha consegnata a Linda, moglie di Domenico, che era accompagnata dal figlio Nicola.
I bambini, in tenuta da calcio, hanno infine fatto volare i palloncini, metafora dei pensieri di gratitudine e di affetto che tutto il folto pubblico avrà certamente indirizzato al cielo.
Quindi il decano dei calciatori lacedoniesi, Ciro Autorino, classe 1935, ha dato il calcio d’inizio alle partite disputate in memoria. Molta la commozione …
Cinque anni or sono Vincenzo Saponiero, il Presidentissimo, lasciava la gabbia d'argilla per librarsi verso l'infinito. Già due anni or sono, per il triennale, ne feci una rievocazione che è oggi più che mai valida. La si può leggere su LUPUS IN FABULA cliccando su questo link: http://www.latuairpinia.it/personaggi/99-lacedonia-in-memoria-del-presidentissimo-vincenzo-saponiero.html
Intanto voglio ricordarlo fotograficamente con scatti entrati nella storia. LUPUS IN FABULA non dimentica.
Muor giovane colui ch'al cielo è caro!, scrisse Menandro tre secoli prima che nascesse il Salvatore. E credo fermamente che tale massima conservi tutta la sua valenza catartica rispetto alle tante tragedie umane che costellano le nostre quotidianità. Quanti amici coetanei se ne vanno prematuramente, come è accaduto al carissimo Benigno Blasi, con il quale ho avuto il piacere di lavorare gomito a gomito in una televisione e in una redazione giornalistica di Avellino. Un tumore furibondo, impietoso e repentino ne ha stroncato l'esistenza in pochi mesi. Egli che praticamente non aveva altro vizio che quello di lavorare. L'ho appreso stamattina da Massimo Ieppariello, che all'epoca faceva squadra con noi sullo sport. Ne ho chiesto conferma telefonica al carissimo Antonio Caggiano, che dirigeva Telenostra e Giornale di Avellino all'epoca nella quale era punta di diamante della cronaca televisiva Ottavio Giordano: Antonio era affranto, come me e come tutti quelli che hanno avuto il piacere di conoscere Benigno e di interagire con lui. Grande giornalista professionista, ha resistito nell'esercizio della professione in una terra che tiene in assoluto non cale la categoria, perché ci credeva, perché la amava: io, molto più insofferente, l'ho abbandonata. Ma ammiro la sua estrema tenacia, sempre vestita di un sorriso. Non era uno sciacallo, nè un cercatore di scoop a tutti i costi: era una persona che leggeva con equità la realtà e la riportava fedelmente, senza acredine, con l'occhio del testimone. Una professionalità indiscutibile accompagnata da una inossidabile umanità: ingrediente necessario per l'esercizio corretto del giornalismo. Buon viaggio, Benigno!
Una ricorrenza triste per tutti coloro i quali l'hanno conosciuta quella in cui cade il compleanno di Tiziana Scarano, valentissimo avvocato ed amministratrice molto attenta ai bisogni della popolazione, soprattutto di quella più fragile. Per quanto vivesse ed operasse a Venticano, ella è stata sempre legatissima a Lacedonia e non di rado ha accompagnato comitive presso l'Episcopio, onde visitare e promuovere il Pozzo di San Gerardo. Anche per questo le rinnovo i ringraziamenti, nella certezza che il nostro Santo l'abbia accolta tra i suoi intimi.
Proprio in virtù di tale attaccamento alla sua terra madre, il Centro Culturale per l'Educazione Permanente di Lacedonia, riunito con il direttivo regionale dell'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta all'Analfabetismo), ha statuito di intitolare proprio a lei la Scuola Permanente (gratuita) di Italiano e Cultura Giuridica di Base per Stranieri, attiva da oltre un anno e convenzionata con l'Università per Stranieri di Siena, accanto al creando Centro Gratuito per il Sostegno agli Studenti in Debito Formativo.
Era il minimo che si potesse fare onde perpetuarne la memoria.
Ancora da stabilire la data della cerimonia ufficiale di intitolazione (comunque nel mese di novembre), della quale sarà data tempestiva notizia.