Il Comune di Bisaccia ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Legambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dedicato ai “Comuni Ricicloni”, quelli, cioè, che si sono distinti in maniera particolare per l’entità e la qualità della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Non nasconde la sua soddisfazione Giuseppe Ciani, che ha ritirato il premio e che si è occupato di trovare le soluzioni più idonee a quello che costituiva un problema di non irrilevante importanza. «Il 73,8 % di raccolta differenziata – spiega Ciani - è un risultato eccellente che non ha precedenti nella nostra comunità, anche se non reputiamo di aver raggiunto quello che è il nostro traguardo, che è quello di portare ai massimi livelli in Italia la percentuale degli scarti di consumo raccolti in modalità differenziata. Siamo entrati nella graduatoria dei “comuni ricicloni” 2015 e ciò costituisce – prosegue l’assessore bisaccese - una bella soddisfazione, ma ancora più grande è la soddisfazione per l'essere stati segnalati tra i 350 comuni "rifiuti free", un riconoscimento previsto per i comuni dove la produzione di indifferenziata annuale per abitanti è inferiore a 75 kg. Il 2014 è iniziato con la nuova modalità di raccolta porta a porta e ha offerto sin da subito discreti risultati, ma è stato nel secondo semestre che la differenziata è iniziata ad aumentare considerevolmente, grazie alle nuove strategie messe in campo dall'amministrazione e dagli uffici comunali. Se tale risultato è stato ottenuto lo si deve sia alla gestione puntuale, continua e giornaliera mia e dei tecnici e sia, naturalmente, alla grande collaborazione degli addetti che scrupolosamente ritirano i rifiuti controllando l'esattezza del conferimento. Abbiamo messo in campo azioni mirate alla sensibilizzazione, all'informazione e alla vigilanza e i risultati sono chiaramente visibili oltre ad aver date la possibilità di conferire i rifiuti tutti i giorni presso il punto di raccolta comunale facendo diminuire drasticamente l'abbandono di rifiuti sul territorio. Un grazie particolare va però ai Bisaccesi che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e impegno nel differenziare i rifiuti nel migliore dei modi».
Erano sbarcati a Lampedusa il 23 di giugno dopo un fortunoso salvataggio in mare. Il primo di luglio sono stati condotti ad Aquilonia, ove è stato aperto un centro di accoglienza. Si tratta di 30 ragazzi di varia provenienza, Ghana, Costa D'Avorio, Nigeria, Senegal, Mali, sprovvisti di tutto, in possesso soltanto di storie di disperazione, di fame e di guerre, accompagnate dalla speranza che il loro passato sia ormai alle spalle.
la qual cosa non è afuggita certamente alla sensibilità di una larga parte della società civile di Aquilonia. Alcuni giovani, infatti, in maniera del tutto spontanea, hanno pensato di facilitare la loro integrazione, intervenendo personalmente anche per migliorare le loro condizioni di vita. Oggi è partita una raccolta di indumenti, quale primo passo, la cui importanza è stata rimarcata anche dal parroco nell'omelia odierna.
Il piccolo stand è stato allestito presso la pro loco, ove i cittadini potranno portare i loro abiti dismessi, ma in buono stato, fino alle 19.00 odierne.
A Lacedonia è stato installato, in una apposita bacheca chiusa e video sorvegliata accanto alla porta del Municipio, il primo dei tre defibrillatori previsti per far fronte ad emergenze patologiche di carattere cardiocircolatorio. Sette le chiavi conservate in luoghi strategici ed accessibili: Comando di Polizia Municipale, Pro Loco “G. Chicone”, Guardia Medica, ambulatori dei dottori Chicone e Bonaventura, e due bar del paese, a disposizione in caso di emergenza. Che l’infarto costituisca una delle cause di mortalità più frequenti lo dimostrano le statistiche nazionali, le quali evidenziano, peraltro, che un primo soccorso rapidissimo può risultare determinante per salvare la vita di chi ne viene colpito, spesso improvvisamente e senza nessun sintomo premonitore. Non sono rarissimi i casi di persone colpite in strada e decedute sul marciapiede, perché soccorse da persone prive delle competenze necessarie per portare un benefico aiuto qual che sia. È da dire che ciò vale specialmente i centri come Lacedonia, che insistono a certa qual distanza dai presidi del 118, magari in aree montane percorse da strade impervie che impediscono, oggettivamente, un intervento medico specialistico nei primi minuti dall’infausto evento. Per la qual cosa tali paesi farebbero bene ad attrezzarsi in proprio per fronteggiare la prima emergenza, in attesa che giungano i soccorsi sanitari. Ciò è quanto è avvenuto a Lacedonia, comune nel quale per iniziativa dell’Amministrazione comunale presieduta da Mario Rizzi, nella fattispecie degli assessori Antonio Di Conza e Antonia Saponiero, in sinergia con il dirigente del settore “Protezione Civile”, capitano Michele Caponigro, è stato posto in essere un corso di rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce (corso BSLD), che ha abilitato tutti i ventinove partecipanti all’uso del defibrillatore semiautomatico. Il corso, che sarà ripetuto a breve onde formare un’altra ventita di operatori, è stato tenuto dai docenti dell’Associazione di volontariato Onlus “Panacea” di Ariano Irpino, che costituisce Ente accreditato presso la Regione Campania per l’estroflessione di tali attività formative. Ad operare sul campo una squadra di tutto rispetto: i dott. Pasqualino Molinario e Pasquale Pisapia, medici del 118, Luisa Vegliante e Nicola Paone, infermieri del 118, Anna Ragazzo, docente laica, Gaetano Alino, in qualità di tutor e Daniela Chiuchiolo, addetta alla segreteria. Tali iniziative a tutela della salute pubblica sono state accolte con grandissimo favore dalla popolazione, tanto è vero che si è registrata la partecipazione attiva, in qualità di discenti, non soltanto di persone che operano in comparti particolarmente sensibili, come il mondo della scuola, quello dello sport o il settore della Polizia Locale, ma anche di cittadini interessati a far parte del sistema di protezione civile complessivo che in questo periodo proprio il capitano Caponigro va mettendo a punto. Sulle valenze di tali iniziative le parole del dott. Molinario non lasciano adito a dubbi di qual si voglia sorta. «La formazione relativa al primo intervento – sostiene il medico – può facilmente fare la differenza tra la vita e la morte, sempre che si rispettino le indicazioni promananti dagli esperti, perché la tempestività costituisce il primo importante anello della catena della sopravvivenza in caso di malore cardiovascolare improvviso, ovverossia di infarto, in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati che ogni cittadino è tenuto ad allertare componendo il numero unico di emergenza 118».
Internet è il regno virtuale delle opportunità, anche per i delinquenti, purtroppo, che peraltro agiscono con una sfacciataggine incredibile, pari soltanto alla loro fantasia nel trovare incolpevoli vittime che cadono nei loro tranelli perché, forse, ancora si fidano di una umanità ormai priva di valori. Una situazione, questa, che i Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi seguono particolarmente nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Avellino, mantenendo alta l’attenzione sui rischi di truffe di ogni genere, in particolare a quelle realizzate in “rete”.
In questo caso le indagini sviluppate dai Carabinieri della Stazione di Teora hanno consentito di scoprire e smascherare una truffa posta in essere da un soggetto residente nel milanese che metteva in vendita, su noti siti internet, telefoni cellulari di ultima generazione. Gli oggetti acquistati, tuttavia, pur essendo pagati anticipatamente, non venivano mai consegnati agli acquirenti.
A farne le spese è stato un cinquantenne che, trovato un invitante annuncio riguardante uno smartphone usato, ha effettuato il pagamento tramite carta di credito e si è visto recapitare, al posto del cellulare, un messaggio di ringraziamento da parte del truffatore.
Attraverso una serie di accertamenti i militari dell’Arma sono riusciti a risalire al malfattore che è stato immediatamente denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Capo Dott. Rosario Cantelmo, per il reato di truffa.