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Viveva in Sardegna da decenni Michelangelo Caggiano, scomparso recentemente al termine di una triennale guerra combattuta contro una malattia feroce, di quelle che molto raramente lasciano scampo, ma combattuta dal nostro concittadino con grande coraggio, lo stesso che aveva caratterizzato la sua intera esistenza. Personalmente nutro di lui un ricordo estremamente nitido, quello di persona dotata di una gentilezza d’animo squisita, capace di autentica amicizia, di generosità, altruismo e senso di solidarietà elevati all’ennesima potenza. Era sagace, Michelangelo, ed intellettualmente profondo, essendo egli stato per giunta precursore e precoce interprete nelle nostre zone, tanto nelle idee quanto nei comportamenti, dei rivolgimenti sociali globali intervenuti alla fine degli anni Sessanta dello scorso secolo in seguito al “Maggio francese” e passati alla storia, complessivamente, sotto il nome di Sessantotto. Aveva compreso quanto stava accadendo ed aveva aderito alle innovazioni culturali caratterizzanti quell’epoca, la cui portata, probabilmente, molti ancora non hanno capito appieno. L’anelito alla libertà di autodeterminazione, la volontà di realizzare hic e nunc, in quel presente ormai lontano, la giustizia sociale, erano soltanto talune delle istanze che promanavano soprattutto dal mondo giovanile, e Michelangelo le propugnava apertamente, sfidando le consuetudini alquanto farisaiche e falsamente moralistiche che un conservatorismo arroccato su se stesso opponeva al vento del cambiamento, che poi si è immancabilmente prodotto. Erano quelli gli anni nei quali Michelangelo frequentava l’Università di Salerno, entro le cui mura egli era oltremodo conosciuto proprio perché anche in quell’ambito risultava essere in anticipo sui tempi.

Il caro Michelangelo sarà ricordato domani, 14 luglio, in una cerimonia religiosa nel cui corso quanti gli hanno voluto bene si uniranno, in preghiera, alla famiglia. Per tutti resterà il ricordo di una persona che non ebbe mai paura di esternare le proprie idee.  

 

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Domani, 11 luglio, in occasione della Giornata Nazionale delle Pro Loco d’Italia, la locale Pro Loco “Gino Chicone”, che cura il Museo Antropologico Visivo Irpino, allestirà una mostra all’aperto delle foto di Frank Cancian.

 

Proscenio della manifestazione sarà la Piazza De Sanctis, che diventerà, per tutta la giornata, “dall’alba al tramonto”, una estensione del MAVI, occasione, peraltro, per ricordare il grande antropologo statunitense e per far conoscere ulteriormente l’importante patrimonio fotografico di un Museo quale quello de quo, che va assumendo grandissima importanza a livello nazionale ed internazionale.

 

 

 

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Un lungo periodo di fermo, quello della pandemia, che ha pesantemente inciso sulla qualità di vita delle persone, soprattutto per quel che concerne gli stimoli culturali, l’esercizio della creatività e le attività che producono socializzazione, dei quali si avverte più che mai il bisogno.

 

Rappresenta, dunque, una sorta di risveglio alle istanze promananti dall’intelletto e dallo spirito l’iniziativa posta in essere dal Museo Civico Archeologico di Bisaccia, diretto dall’archeologo Giampiero Galasso, e situato nella splendida cornice, ricca di suggestioni, del Castello Ducale.

 

Domenica 27 del corrente mese di giugno, infatti, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, si terrà un laboratorio di lavorazione dell’argilla aperto a tutti per introdurre gli interessati a questa antichissima arte. Essa attività ha molto a che vedere con l’archeologia, stante il fatto che, accanto ai metalli, i vestigi del passato sono in gran parte prodotti dalla lavorazione dell’argilla secondo tecniche che affondano le proprie origini nelle nebbie della protostoria.

 

Esso avrà inizio alle ore 10.00 antimeridiane.

 

Per informazioni e prenotazioni occorre telefonare al numero 3893430031.

 

 

 

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Ancora una volta l’Irpinia, nella fattispecie quella orientale, si esprime ai massimi livelli in campo letterario. Niente è perduto per sempre, l’ultimo romanzo di Pasquale Gallicchio. edito da Delta 3, è nella rosa del Premio Letterario Internazionale Viareggio 2021 per la sezione Narrativa. Nove gli autori selezionati dai quali sarà scelta la terna dei finalisti che verrà annunciata nel corso di una conferenza stampa il 3 luglio dalla giuria presieduta dal giornalista, saggista e storico Paolo Mieli. È pleonastico dire che, comunque vadano le cose, pur nella speranza che Pasquale salga sugli scudi, questo è già in se stesso un successo enorme. Da amico di vecchia data, voglio esprimere tutto il mio apprezzamento e la mia gioia per questa meritata soddisfazione. Lo manifesto, naturalmente, anche a Silvio Sallicandro, patron della Delta Tre Edizioni, oltre che ai bravissimi grafici Tonino e Marco, che curano fin nei particolari ogni pubblicazione.

 

 

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