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Mc Callon, Chicchiet e Thomass Inn hanno risolto finalmente il caso. Fino a ieri brancolavano nel buio, al punto da essersi affidati al noto sensitivo Vasco, che riesce a vedere realtà inaccessibili ai comuni mortali, il quale aveva affermato essere i mugliatielli ancora vivi e vegeti. Egli ha inoltre instradato gli investigatori indicando un volatile, un uccello, cosa che ha fatto dire ad alcuni che questo è proprio un “giallo dell’uccello”!

Certamente non quanto quello della sparizione del galletto risalente a quattro o cinque anni or sono.

Comunque i sospetti si sono concentrati di nuovo sul denunciante, il magnate Anthony Pagnotta, e si è scoperto che egli aveva operato una messa in scena per riscuotere i tre milioni di sterline di assicurazione dai Lloyds di Londra.

Alcuni amici, che hanno vissuto momenti di profonda angoscia per il presunto furto, si sono ribellati e rivoltati contro il magnate, ma lui li ha calmati invitandoli a cena.

Infatti, da vero mago della gastronomia, ha operato una moltiplicazione dei pani e dei mugliatielli, che sono diventati otto.

Anche a me ne toccava uno, ma sono arrivato tardi ed essi erano già stati belli che digeriti.

Finisce qui questa fiction dell’estate lacedoniese 2023. Ma del resto, e quando gli scappa un mugliatiello ad Antonio Pagnotta?

Anthony Pagnotta, la falsa vittima e killer dei mugliatielli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Si terrà il 18 di agosto, alle ore 17,30, in Piazza Nicola Vella, a Lacedonia, l’evento organizzato dal Centro Studi “Nicola Vella” per celebrare i cento anni dalla nascita del grandissimo poeta, cantore assoluto della società contadina, ma anche compositore di liriche finissime che hanno indagato il mondo interiore dell’essere umano. Nell’anno in corso ricorre, peraltro, anche il settantesimo anniversario della sua morte.

 

Ricco l’elenco degli interventi previsti, a cominciare dai saluti del sindaco di Lacedonia Antonio Di Conza, del presidente dell’associazione “Rocco Scotellaro” Antonio Martino e del direttore del Corriere dell’Ipinia Gianni Festa.

 

Ad introdurre sarà Rocco Pignatiello, Presidente del centro Studi “Nicola Vella”.

 

Interverranno Raffaele Beato, vice presidente dell’associazione “Rocco Scotellaro; Rosaria Toneatto, storica e cugina di Rocco Scotellaro; Ida Chiauzzi, consigliera comunale di Coollegno (TO); Franco Fiordellisi, segretario provinciale CGIL; paolo Speranza, storico del cinema; Michele Fumagallo, giornalista.

 

Alle 20,00 è prevista una cena conviviale a base di lagane e ceci, mentre alle 22,00 si esibiranno musicisti e cantanti di grandissimo spessore: Antonia Gallicchio, Pasquale Innarella, Rocco Melillo, Antonio Pignatiello, Lorenzo Ruggiero.

 

 

 

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L'indiziato Sean Jo

Il giallo dei mugliatielli scomparsi si complica. Si affacciano all’orizzonte nuovi sospettati. In assenza di prove materiali la task force costituita dall’ispettore Mc Callon del commissariato di Macchialupo, dal detective Gerry Chicchiet della scientifica svizzera e dal noto esperto di “chianca forense”, lo statunitense de Roma Thomass Inn, che ha il laboratorio all’inizio di via Tribuni, ha disegnato un profilo psicologico del potenziale autore del delitto. Innanzitutto i tre hanno passato al vaglio i criminali gastronomici della zona schedati e, in base ai precedenti, hanno indirizzato l’attenzione su Sean Jo, già moltissime volte indiziato di mugliatiellicidio plurimo. Tuttavia non hanno trovato prove evidenti. Qualche sospetto rimane per via dell’alibi che ha presentato l’indiziato. Ha affermato infatti che era a lavorare, ma non ci ha creduto veramente nessuno.

L'indiziato Gerry Fornaciaro

Quindi, poiché sulla scena del crimine sono state individuate tracce di caffè Borbone, si è pensato ad un probabile coinvolgimento di Gerry Fornaciaro. Egli è stato trovato in possesso di armi atte ad offendere i mugliatielli, forchetta e coltello, con tanto di stiaucco (tovagliolo) attaccato al collo. Poiché si trovava fuori da un bar, non si capisce che cosa ci facesse con le posate. Le analisi sui reperti non hanno però fatto riscontrare tracce di DNA di mugliatiello.

Anche la famiglia della vittima, nella persona di Rocky, fratello del magnate Anthony Pagnotta, ha voluto dire la sua. "Ridategli i mugliatielli altrimenti non se ne va più da Lacedonia". Questo l’avvertimento, che suona anche come una minaccia.

 

To be continued

 

L'esperto di macelleria tradizionale forense Thomass Inn

 

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Mentre il magnate dell’alta cucina Anthony Pagnotta continua a piangere per la scomparsa dei tre mugliatielli, le indagini congiunte tra la polizia del Canton Ticino e quella di Macchialupo hanno prodotto i primi risultati. Sotto la lente dell’ispettore McCallon e dell’investigatore Gerry Chicchiet è finito un noto lavoratore del paese, Maurice Cafàr, che per compensare l’immane fatica alla quale giornalmente si sottopone ha un bisogno costante di alimentarsi.

Era stato visto aggirarsi in quei pressi, secondo testimonianze molteplici, ma sulla sua colpevolezza permane più di qualche dubbio: se avesse mangiato lui i mugliatielli, si vedrebbero nella sua pancia in trasparenza.

Peraltro il sospettato ha presentato un alibi di ferro, anzi “di bronzo”, visto che nel giorno del misfatto era a Reggio Calabria a trovare i suoi due fratelli maggiori, i Bronzi di Riace.

Per questo il coinvolgimento di Maurice Cafàr pare debba assolutamente escludersi.

Intanto si diffonde la preoccupazione per la sorte dei tre mugliatielli.

Anthony Pagnotta rilancia il suo accorato appello: «Ridatemi i miei figlioletti» grida ai quattro venti!

E noi concordiamo. In fin dei conti i mugliatielli, con Pagnotta, “è la morte loro”!

 

 

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